EMDR

Sinteticamente, di fronte a traumi acuti o a traumi più lievi ma prolungati nella mente si crea una sorta di blocco, uno stato di squilibrio che, a livello emotivo e comportamentale, si evidenzia in un’ incapacità di vivere in maniera armoniosa ed appagante la realtà. E’ come se la persona, nella sua mente, ripetesse continuamente ciò che le è accaduto di spiacevole nel passato, senza rendersi conto dei cambiamenti avvenuti con il passar del tempo.
L’EMDR, attraverso la stimolazione bilaterale dovuta ai movimenti oculari e alla focalizzazione dell’attenzione sia sul ricordo traumatico o disturbante che sul momento presente, consente la ripresa dell’elaborazione delle informazioni e l’attivazione di circuiti cerebrali diversi da quelli ricorsivi implicati nella risposta traumatica o psicopatologica. In questo modo la rete neurale che imprigiona i ricordi negativi si sblocca e questi vengono integrati in una rete più estesa.
I ricordi traumatici possono essere così elaborati, “resi innocui” e la persona può godere di un maggior benessere emotivo e di una più ampia libertà comportamentale.


 L’EMDR è considerato il trattamento d’elezione per il PTSD (Disturbo post traumatico da stress) dall’American Psychologic Association dal 1995.  Il Veterans Affairs and Department of Defense , nel 2004, lo ha collocato nella categoria degli interventi raccomandati per il trattamento dei traumi, mentre il SAHMSA's National Registry of Evidence-based Programs and Practices lo ha inserito nella sua lista di psicoterapie di comprovata efficacia. L’Associazione EMDR Italia ha inoltre avviato  proficue collaborazioni  con personale sanitario, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine.